Abd Elsalam e Adil: lunedì 28 giugno le sentenze di Roma e Bologna diranno la verità sulle lacrime di coccodrillo per gli omicidi di due sindacalisti
Lunedì 28 e martedì 29 giugno andranno a sentenza i processi di Roma e Bologna contro un nutrito gruppo di militanti dell’Unione Sindacale di Base accusati di molteplici reati: resistenza, interruzione di pubblico servizio, invasione di azienda, blocco stradale etc. per le manifestazioni spontanee tenutesi nelle stazioni di Bologna e a Roma di fronte agli uffici del Ministero del Lavoro, il 15 settembre 2016.
Nella notte tra il 14 e il 15 settembre a Piacenza un delegato USB nel settore della logistica, Abd Elsalam Ahmed Eldanf, veniva ucciso, travolto da un camion, mentre animava un picchetto di lavoratori in lotta di fronte ai magazzini della GLS. Non un incidente stradale ma un omicidio vero e proprio, anche se il tribunale di Piacenza non lo ha mai riconosciuto.
Le manifestazioni sotto processo, insieme a tante altre svoltesi in ogni angolo del Paese, furono frutto dell'immensa rabbia per l’omicidio volontario di un lavoratore, delegato sindacale, durante un picchetto operaio, commesso per consentire il passaggio di camion e impedire l’interruzione del flusso delle merci, cioè del capitale.
Ieri con Abd Elsalam, oggi con Adil, sindacalisti in lotta vengono uccisi per garantire il profitto. Siamo tornati agli anni in cui per impedire le proteste popolari e sociali si sparava sulle manifestazioni e si uccidevano i sindacalisti. Oggi come ieri il profitto vale più della vita umana.
I due processi cadono quindi in un momento in cui, con l'assassinio di Adil, viene dimostrato che non siamo più di fronte a incidenti o fatalità – ammesso e non concesso che ci fossero dubbi - ma di veri e propri omicidi. Oggi come ieri nascono manifestazioni, cortei, picchetti di lavoratori per denunciare i mandanti e gli esecutori.
Con le sentenze di Bologna e Roma si capirà definitivamente se le lacrime di coccodrillo, in questi giorni come all'epoca dei fatti di Abd Elsalam sparse a piene mani da ministri, presidenti del Consiglio e media, produrranno condanne per i compagni imputati di aver manifestato la loro rabbia, oppure per gli assassini e per chi ha armato la loro mano.
Unione Sindacale di Base – Esecutivo confederale
26 giugno 2021