Amazon Colleferro, duemila lavoratori nel girone infernale dello sfruttamento. Anche il sindaco in piazza con chi ha perso il posto senza spiegazioni
Quando a Colleferro (Roma), è arrivata la notizia dell’apertura del nuovo hub Amazon, questa è stata presentata come un’occasione di rilancio, in grado di generare un notevole incremento di posti di lavoro. I fatti, però, si sono rivelati ben altri.
Infatti, le accurate ed estenuanti selezioni - durate mesi - cui sono stati sottoposti gli aspiranti lavoratori, per essere giudicati “degni” di accedere ai capannoni della multinazionale che per logo ha un sorriso, si sono risolte quasi esclusivamente in contratti di somministrazione a termine, stipulati con l’agenzia Adecco.
Quando questi contratti sono scaduti, semplicemente non sono stati rinnovati, senza nessuna spiegazione né alcuna plausibile motivazione, e sono stati sostituiti con contratti stipulati con altri aspiranti e fiduciosi lavoratori.
Insomma, quel sorriso si è rivelato il ghigno di chi lucra, fa guadagni stratosferici sfruttando senza ritegno chi lavora per lui.
In questo girone dantesco in meno di un anno sono finite circa duemila persone, accuratamente scelte tra le categorie giudicate fragili ed in particolare con un fardello di disoccupazione lungo. Questo non è avvenuto per una sorta di politica sociale, ma per aggirare i limiti previsti dalla legge, che stabilisce come il personale somministrato possa essere, al massimo, il 30% del totale dei lavoratori assunti.
Questo limite può essere superato assumendo – come fa Amazon – lavoratori svantaggiati, ma, certamente, non per rovesciarne il senso e le proporzioni. Quando i lavoratori somministrati rappresentano l’80% della forza lavoro e quelli assunti direttamente da Amazon un misero 20% la realtà supera la più fervida fantasia.
Di fronte a tutto questo, coloro che quel lavoro se lo sono visti togliere da sotto i piedi, hanno deciso di dire basta e di manifestare perché i loro diritti non vengano calpestati. È così che oggi, 10 maggio 2021, è stato organizzato un presidio, con un’unica organizzazione sindacale presente, l’USB, prima dinanzi all’hub Amazon, poi di fronte agli uffici di Colleferro dell’Adecco e, infine, davanti al palazzo comunale di Colleferro.
Amazon, naturalmente, è stata cieca, sorda e muta. Mentre i responsabili dell’Adecco hanno pensato bene di concedersi una giornata di ferie straordinaria, chiudendo gli uffici di Colleferro per l’intera giornata.
È stato il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, ad accogliere l’invito e a scendere in piazza tra i lavoratori. È con il sindaco, che è stato condiviso il percorso con il quale si punta ad ottenere l’apertura di un tavolo alla Regione Lazio, possibilmente coinvolgendo l’altro hub Amazon di Passo Corese. Ed un altro tavolo presso il ministero, anche attraverso il coinvolgimento dei sindaci degli altri comuni, grandi e piccoli, che in Italia hanno la ventura di condividere la presenza di Amazon sul loro territorio.
Quello di oggi è stato il primo atto, il primo momento di una lotta che i lavoratori sono intenzionati a portare avanti con ogni mezzo.
L’USB, su richiesta degli stessi lavoratori, si è dichiarato disponibile ad organizzare le prossime azioni, tra le quali, anche una verifica con i propri legali in ordine all’interpretazione “creativa” che Amazon fa della legislazione italiana.
USB Federazione di Frosinone
SLANG Sportello di Frosinone
10-5-2021