BRT: i lavoratori hanno le mani pulite, non evadono le tasse e non vogliono pagarle a chi le ha evase fino ad oggi! USB per la legalità, contro appalti e sfruttamento

Piacenza -

Questa mattina, con uno sciopero che ha raccolto l'adesione del 100% del magazzino, si sono mobilitati i lavoratori della BRT di Caorso (PC) contro il tentativo del nuovo appaltatore di non mantenere fede al verbale di cambio appalto sottoscritto e imporre invece l'orario di lavoro settimanale a 44 ore, con il ricatto, oltretutto, di non pagare la trasferta.

A ciò aggiungiamo il fatto che BRT non obbedisce alla sentenza di tribunale che riconosce ai lavoratori in causa il diritto all'internalizzazione per appalto non genuino.

Un voltafaccia che ha tutto il sapore di un'imbeccata del committente.

Alla protesta dei lavoratori piacentini si sono aggiunte in solidarietà la fermata dell'hub milanese di Mecenate e le manifestazioni di disponibilità alla lotta da parte dei magazzini del nord e centro Italia.

BRT che in questi anni si è potuta oggettivamente giovare del servizio di parecchi appaltatori, coop, società e padroncini che hanno evaso tasse e contributi finendo nel mirino delle Procure della Repubblica; ora pensa di mettersi in regola scaricando i costi della legalità sulla schiena dei lavoratori, aumentando orario di lavoro e sfruttamento e abbassando, nel contempo, i salari. Hanno sbagliato i conti. II lavoratori hanno le mani pulite, le tasse le hanno sempre pagate e sono stanchi di farsi fregare.

Contro l'orario a 44 ore, per il pagamento delle trasferte, contro caporalato, somministrazione illecita di manodopera, per la sicurezza sul lavoro parte in tutta la filiera l'autogestione dei carichi di lavoro. Decidiamo noi quante consegne e ritiri fare per lavorare in sicurezza, nel rispetto del codice stradale, degli utenti della strada, della salute sul lavoro.

Basta sfruttamento! Basta appalti! Legalità!

Resisteremo un minuto in più del padrone!

#SCHIAVIMAI

 

USB LAVORO PRIVATO SETTORE LOGISTICA