GLS Italia: nella notte si è fermata la filiera contro il tentativo di attuare una cassa integrazione farlocca nel magazzino di Fiano Romano
Il fornitore di servizi Alba srl ha annunciato preventivamente il ricorso della cassa integrazione in un magazzino dove i volumi di lavoro sono assolutamente normali, non sono calati, e dove GLS ha recuperato due clienti importanti: quello di Fiano Romano.
Per mesi Fedit e GLS hanno usato lo spauracchio degli ammortizzatori sociali, nel tentativo di contrattare al ribasso i premi di risultato e per imporre carichi di produttività individuali più alti.
Dietro il velato ricatto occupazionale c'è il proposito di contenere il costo del lavoro, scaricandolo sulla schiena dei lavoratori e sull'INPS.
Stanotte gli hub, da Roma a Lainate passando per Piacenza, si sono fermati in solidarietà e per protestare contro questo ricorso ingiustificato e farlocco alla cassa integrazione.
Le lavoratrici ed i lavoratori di tutta la filiera GLS, questa notte, hanno dimostrato che non cedono ai ricatti, che non staranno immobili di fronte all'atteggiamento dei fornitori di servizi che parlano di esuberi e di lasciare persone a casa. Se continueranno questi tentativi di ricorrere agli ammortizzatori sociali per ricattare i lavoratori, nel magazzino di Fiano Romano come in quelli del resto del Paese, USB tornerà a mobilitarsi anche nei prossimi giorni: toccano un magazzino, toccano tutti.
USB Logistica