Passo Corese, corrieri e magazzinieri SDA scioperano con USB in difesa del posto di lavoro. Consegna merci in crisi in tutta Italia

Roma -

Nel magazzino SDA di Passo Corese corrieri e magazzinieri aderenti a USB sono in sciopero dalle 22 di mercoledì, e fino alle 2 di questa notte hanno effettuato un picchetto davanti allo stabilimento, che ha portato al fermo di un centinaio di bilici e di una cinquantina di tir.

Lo sciopero ha provocato così l’interruzione del flusso delle merci sia verso Nord che verso Sud, al punto che i magazzini del Nord della filiera SDA (Bologna, Milano e Bergamo) si sono ritrovati senza pacchi da lavorare. Conseguenza inevitabile dell’astensione dal lavoro nel secondo hub più grande d’Italia, nel quale per la prima volta i corrieri e i magazzinieri si sono ritrovati uniti nella lotta.

Lo sciopero e il blocco fanno seguito ad altre tre giornate di sciopero e a un presidio davanti al MEF che non hanno sortito risultati. Il ministero non ha alcuna intenzione di intervenire nella vertenza SDA, che riguarda il corriere di Poste Italiane (partecipate al 65% dallo Stato), aperta dopo l’annuncio del progetto di ristrutturazione aziendale che si configura come una minaccia ai posti di lavoro diretti e indiretti della filiera. Nei piani di Poste c’è infatti la perdita da parte di SDA dell’esclusiva della consegna dei pacchi, che andrebbe a favore di Milkman e Nexive, per creare così una corsa al ribasso dei diritti economici e normativi da parte dei lavoratori.

La mobilitazione indetta da USB in SDA prosegue con fermate improvvise e raccoglie la solidarietà di delegati sindacali e lavoratori da tutto il territorio nazionale. USB attende ora una risposta all’ennesima richiesta d’incontro inviata sia a Poste Italiane che alla controllata SDA.

In assenza di riscontri, la mobilitazione prosegue, primo assaggio del percorso che porterà allo sciopero generale nazionale proclamato da USB per tutte le categorie pubbliche e private per il prossimo 26 maggio.

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